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L’invasione dell’Ucraina voluta da Putin sta velocemente riportando indietro le lancette dell’orologio alla Guerra Fredda e alla divisione del mondo in due grandi blocchi. Le potenze occidentali infatti hanno comminato alla Russia sanzioni molto pesanti, e a differenza del secolo scorso oggi c’è anche un altro fronte dello scontro, importantissimo e difficile da controllare. Stiamo parlando, ovviamente, di internet, sia come canale per i cyberattacchi, sia come luogo di condivisione e circolazione delle informazioni.

Le misure intraprese dai social, con Facebook che ha addirittura allentato la censura sui post contro la Russia, non sono piaciute al Cremlino che già la settimana scorsa ha fatto sapere di ritenerle lesive delle libertà e dei diritti, scegliendo così di limitare l’uso dei social per i propri cittadini.

IL BOOM DOPO L’INIZIO DEL CONFLITTO

E a questa stretta corrisponde, come risulta dai dati forniti da SensorTower a CNBC, un’esplosione dell’utilizzo di app VPN sul territorio russo: tra il 24 febbraio (giorno in cui Putin ha scagliato l’offensiva) e l’8 marzo sono stati infatti ben 6 milioni i download di queste app tra Play Store e App Store, con un aumento del 1.500% rispetto alla finestra di 13 giorni precedente all’attacco. SurfShark ha inoltre riferito che le vendite in Russia, sempre a partire dal 24 febbraio, si sono impennate del ben 3.500%.


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Di admin