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Anche la Cina si attiva per proteggere i dati degli utenti del Paese: la Cyberspace Adminitration of China (CAC) ha accusato 105 applicazioni di aver violato le leggi sull’uso dei dati personali, dando loro 15 giorni per adeguarsi alla normativa.

Il South China Morning Post riprende quanto annunciato dall’ente regolatore su WeChat e che a sua volta si rifà alla nuova normativa entrata in vigore il 1°maggio. Si parla espressamente di “violazione di informazioni personali attraverso l’accesso illegale e la raccolta eccessiva dei dati“. A rendere l’operazione ancor più eclatante sono i nomi delle aziende coinvolte: si parla infatti di ByteDance, Tencent e persino Microsoft con le sue LinkedIn e Bing.

La stretta sull’uso dei dati personali è stata voluta dal Ministero dell’Industria e dell’IT e riguarda diverse categorie di app, dal gaming agli acquisti, dai pagamenti alle chat: i fornitori delle app sono ritenuti responsabili della raccolta dei dati non necessari e non strettamente correlati alla fruizione del servizio, il più delle volte forniti dagli utenti in modo del tutto inconsapevole.


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Di admin