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L’adozione massiva e su scala globale dello smart working imposta dalla pandemia ha accelerato la crescita delle piattaforme dedicate all’attività lavorativa e i numeri lo confermano. Per ultimi quelli di Workplace, il software dedicato alla comunicazione e all’organizzazione aziendale di Facebook lanciato a fine 2016, che ha di recente raggiunto i 7 milioni di abbonati a pagamento, segnando una crescita di oltre il 40% nell’ultimo anno. Una cifra irrisoria se paragonata al bacino d’utenza del social network che fa tuttavia da riflesso di un trend positivo destinato ad adattarsi anche alla nuova normalità post Covid-19.

La piattaforma, a metà strada tra un social network e un software gestionale, inizialmente era stata concepita come una versione “interna” di Facebook da adottare in azienda. Oggi si sono convertite al suo utilizzo player dei più disparati settori merceologici, tra cui AstraZeneca, Booking.com, Strabucks e Save the Children (la funzione Advanced è gratuita per le organizzazioni no profit idonee).

Per renderla ancora più appetibile e funzionale, il colosso di Menlo Park si è affrettato a introdurre nuove funzionalità e strumenti come i video in diretta, un box per le domande e risposte e strumenti deputati alla migrazione e al consolidamento dei contenuti che vengono ora riuniti nella piattaforma permettendo agli utenti di fruirne in un unico luogo.


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Di admin