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La funzione “Night Shift” presente su iPhone a partire da iOS 9, ma che ritroviamo ormai anche su tutti gli smartphone Android, si basa su studi che hanno dimostrato che la luce blu può avere un impatto negativo sulla produzione di melatonina, alterando il ritmo circadiano del nostro corpo e peggiorando la qualità del sonno.

Tuttavia, un nuovo studio pubblicato su Sleep Health, realizzato da ricercatori della Brigham Young University e del Cincinnati Children’s Hospital Medical Center, rimetterebbe tutto in discussione.

Nello studio è stato esaminato un campione di 167 persone con età compresa tra i 18 e i 24 anni, di cui il 71,3% di sesso femminile, che hanno affermato di utilizzare quotidianamente uno smartphone. I partecipanti sono stati divisi in tre gruppi e, in modo del tutto casuale, gli è stato chiesto di attivare la funzione Night Shift un’ora prima di andare a dormire, di disattivare la funzione ma utilizzare lo smartphone o non utilizzare proprio lo smartphone.


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Di admin