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L’assalto a Capitol Hill dello scorso 6 gennaio ha portato all’oscuramento di Parler, la piattaforma social utilizzata dai sostenitori del presidente uscente degli Stati Uniti per organizzare, coordinare e fomentare le proteste.

Ora il social non è più accessibile a causa dello stop alla fornitura dei servizi di hosting AWS da parte di Amazon (a cui Parler si oppone, citando in giudizio l’azienda di Bezos), tuttavia la piattaforma continua a far parlare di sé proprio per il ruolo che ha avuto in questa vicenda e, di recente, per via della quantità di informazioni che è stato possibile recuperare prima del suo blocco, grazie alle quali si riesce a dare volti e nomi a molti dei manifestanti che hanno preso d’assedio il Congresso USA.

Suo malgrado, infatti, Parler è diventata una ricca fonte di testimonianze video e di coordinate GPS che permettono di ricostruire i movimenti della folla e le loro interazioni sui social nel corso della giornata. Uno sviluppatore – sotto il nick Patr10tic – ha persino usato queste informazioni per creare una mappa interattiva che incrocia i dati GPS e i video postati in quelle ore dagli utenti, al fine di offrirci un nuovo punto di vista sulla vicenda: quello dei manifestanti.


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Di admin