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C’è stato un tempo in cui per togliersi una curiosità o scrivere un elaborato (fosse pure un compito delle scuole elementari) bisognava arrampicarsi sulla libreria ed estrarre un volume dell’enciclopedia, e poi cominciare a sfogliare e sfogliare. Quel tempo coincide grossomodo con l’intera storia della civiltà umana, fatta eccezione per gli ultimi 20 anni. Ovvero da quando, nel 2001, dalla ceneri di Nupedia ha preso vita quel progetto di enciclopedia libera che ha stravolto il nostro rapporto con la cultura, e che oggi compie 20 anni: stiamo parlando, ovviamente, di Wikipedia.

Internet è il “genio della lampada” che ha cambiato le nostre vite, e tra i benefici più immediati che la massa ha potuto apprezzare sulla strada della digitalizzazione c’è sicuramente la facilità e la velocità di accesso alle informazioni. In questo, Wikipedia è stata e resta sicuramente un riferimento assoluto, e la testimonianza di quello spirito di condivisione e libertà che attraversava il web delle origini. 

Nonostante sia uno dei primi esperimenti online di orizzontalità spinta, e abbia contribuito a far del semplice utente un prosumer, ovvero il  consumatore e il produttore del medesimo oggetto, Wikipedia non ha messo a valore questa mutazione come hanno fatto i social network, puntando alla profilazione dell’utenza, ma è rimasta nel tempo dalla “parte buona” dell’internet, quella ideologica, di cui oggi è la testimonianza più importante.


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Di admin