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Sebbene si parli di due tecnologie divise praticamente da 30 anni di storia, l’arrivo delle prime immagini scientifiche del telescopio spaziale James Webb ha aperto un nuovo e avvincente capitolo dell’osservazione astronomica e, inevitabilmente, non sono mancati i confronti con le osservazioni delle medesime zone del cosmo effettuate dai telescopi che lo hanno preceduto. Uno su tutti, il mitico telescopio spaziale Hubble, che dal 1990, anno in cui è entrato in servizio dopo essere stato immesso nell’orbita terrestre, opera ininterrottamente nonostante negli ultimi anni abbia sofferto di qualche problematica.

In questo speciale vogliamo analizzare le principali differenze tra i due telescopi e successivamente mostrarvi un confronto tra le medesime immagini catturate da Hubble prima e dal James Webb poi. Ve lo diciamo senza mezzi termini: anche senza compentenza alcuna in astronomia i risultati sono piuttosto eloquenti in termini di nitidezza e ricchezza di dettagli, ma è bene capire almeno parzialmente le differenze tra le due tecnologie per farsi un’idea più precisa.

L’idea di realizzare il James Webb è di fatto nata in seguito alla visione dei primi risultati ottenuti da Hubble, e da questo punto di vista potrebbe essere definito come il suo successore, anche se, come vedremo in seguito, risulta molto diverso in termini di funzionamento. L’idea di base agli inizi della sua progettazione era quella di realizzare un mezzo ancora più raffinato e in grado di scrutare l’universo a lunghezze d’onda ancora più estreme, per arrivare dove Hubble non sarebbe mai potuto arrivare. Vediamo quindi cosa li accomuna e cosa li differenzia, poi confronteremo le prime immagini rilasciate dalla NASA e scoprirete che i risultati sono decisamente sbalorditivi!


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Di admin