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“L’Italia è il più grande produttore di vino al mondo. Pensate, sono più di 735 i vitigni italiani mentre il resto del Mondo ne conta appena 57″, ha detto gonfiando il petto Franco M. Ricci, Presidente della Fondazione Italiana Sommelier, aprendo il 15° forum internazionale sulla cultura del vino che si è tenuto ieri a Roma. Orgoglio italiano insomma, reso ancor più pieno dal progetto avveniristico Il vino nello spazio.

Tre vini italiani saranno inviati a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, la ISS, per capire come si conservano a 400 km di altezza. Non si cade in errore a definire spaziali i tre vini in questione:

  • Brunello di Montalcino Riserva di Biondi-Santi, annate 2006 e 2015
  • Taurasi Piano di Montevergine di Feudi di San Gregorio, annate 2012 e 2015
  • Barolo Sperss di Gaja, annate 1988 e 2017.

IN FUTURO VINI INVECCHIATI NELLO SPAZIO?

Sei bottiglie in totale, una per ciascuna annata, finiranno quindi all’interno della ISS, altre sei saranno esaminate dal Gabinetto di Analisi dell’Agenzia Spaziale Italiana prima del viaggio, e altrettante saranno conservate dalla Fondazione Italiana Sommelier in attesa che le prime tornino sulla Terra, così da avere un termine di paragone per valutare l’eventuale attitudine dello Spazio nell’invecchiare i vini e per indagare sulle variabili sulla conservazione delle annate più recenti rispetto a quelle più mature.


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Di admin