CONDIVIDI:

La settimana delle criptovalute si apre all’insegna dei record negativi, a dimostrazione di quanto il mercato stia soffrendo dopo aver toccato l’apice appena pochi mesi fa. Il Bitcoin crolla sotto la soglia psicologica dei 20.000 dollari – a novembre 2021 era oltre 58.000 dollari – e come lui tutte le altre principali criptomonete mostrano forte sofferenza.

Per il Bitcoin è come essere tornati ai livelli del 2020: nel giro di poche settimane è stato bruciato tutto ed ora il valore è pari a 19.943 dollari. In un anno, la variazione è stata del -44,03%. Stesso discorso dicasi per Ether, ora a 1.074 dollari contro gli oltre 4.818 dollari dello scorso novembre. E ancora simili considerazioni vanno fatte per la criptomometa del popolo, il Dogecoin, che se ad agosto 2021 valeva 0,34 dollari, ora è a 0,058 dollari.

Un crollo diffuso, dunque, quello delle criptovalute, la cui causa non è di facile interpretazione anche se diversi analisti puntano il dito contro l’inflazione, a sua volta conseguenza della crisi economica e socio-politica scaturita dal conflitto ucraino. Al momento non sembrano esserci le condizioni per un rimbalzo verso l’alto: le principali aziende che operano nel settore si stanno preparando ad un lungo inverno tagliando il personale e cercando di ridurre al minimo le spese, segno inequivocabile che si attendono tempi estremamente difficili.


CLICCA QUI PER CONTINUARE A LEGGERE

Di admin