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Activision Blizzard se la canta e se la suona, e si dichiara innocente. Il tema, ovviamente, è lo scandalo legato alle molestie sessuali emerso negli scorsi mesi e che ha portato al licenziamento di 37 dipendenti a partire dal luglio 2021. Il consiglio di amministrazione di Activision Blizzard, dopo aver condotto un’indagine interna sulla questione, ha concluso di non aver trovato “lacuna prova” che spinga a credere ad un comportamento inadeguato dei propri dirigenti, che quindi non avrebbero né minimizzato passivamente né insabbiato attivamente l’accaduto.

Nel report, infatti, si legge che “i dirigenti senior di Activision Blizzard hanno risposto in maniera tempestiva, con integrità e determinazione per migliorare il posto di lavoro“, e che “sebbene vi siano alcuni casi comprovato di molestie di genere”, tuttavia “quelle sfortunate circostanze non supportano la conclusione per cui la dirigenza senior o il Consiglio di Activision fossero a conoscenza delle molestie di genere e le tollerassero”, né che “ci fosse mai stato un problema sistemico con molesti, discriminazioni e ritorsioni“.

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Il documento si avvale anche di una revisione indipendente fornita da un’autorità in materia di molestie sul luogo di lavoro, ovvero Gilbert Casellas, il quale ha esaminato i dati e i rapporti che coprono l’ampia finestra da settembre 2016 al 31 dicembre 2021 e ha concluso che “in base al volume delle segnalazioni, la mole di cattiva condotta riflessa è relativamente bassa per un’azienda delle dimensioni di Activision Blizzard“.


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Di admin