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ARM è in attesa che si sciolgano i nodi riguardo all’acquisizione da parte di Nvidia in un’operazione da ben 40 miliardi di dollari, e nel frattempo ha svelato all’evento Vision Day la propria nuova architettura, ARMv9, che secondo l’azienda verrà impiegata in più di 300 miliardi di chip nell’arco dei prossimi dieci anni. Si tratta, quindi, dell’inizio di una nuova era (e non si può non pensare, in parallelo, alla rivoluzione interna al proprio catalogo che Apple sta mettendo in atto a partire dall’M1): per quanto riguarda le tempistiche, il primo smartphone basato su SoC MediaTek ARMv9 sarà commercializzato entro la fine del 2021, così come dichiarato da ARM assieme al CTO di MediaTek Kevin Jou.

Se la generazione attuale, ARMv8, ha segnato la transizione verso i 64 bit (AArch64), espandendo il mercato al mondo mobile e praticamente a qualsiasi altro settore, ARMv9 costituisce un ulteriore passo in avanti, anche se forse non segnando lo stesso brusco scarto di quasi dieci anni fa. Ma si tratta comunque di un’evoluzione significativa, e fondata su tre direttive principali: la sicurezza, l’intelligenza artificiale e l’incremento prestazionale.


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Di admin