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Il robocane Spot è stato impegnato nelle attività più disparate, grazie alla sua estrema versatilità, ma quella di cui si sta parlando nelle ultime ore sta facendo discutere perché fa riaffiorare i ciclici timori sull’impiego dei robot per finalità tutt’altro che umanitarie. Il fatto è semplice: MSCHF – definiamola un’azienda di creativi a cui non dispiace lanciare provocazioni con progetti più o meno bizzarri – ha montato una pistola paintball sul dorso di Spot e si prepara a metterla in azione nell’ambito dell’iniziativa Spot’s Rampage.

Tramite un’app – sgombriamo il campo da dubbi, non è disponibile nel nostro mercato – gli utenti potranno controllare da remoto Spot e sparare le palle di colore. Un’iniziativa artistica, provocatoria che punta però a far riflettere sull’utilizzo di robot come armi. Basta chiedersi quale sarebbe il potenziale offensivo di uno strumento del genere che permetterebbe di armare un soldato o un assassino ubbidiente e controllabile da remoto.

MSCHF trasmetterà Spot’s Rampage sul canale ufficiale (link nel via) a partire dalle 19:00 di oggi (24 febbraio): ogni due minuti i controlli del robot Spot saranno trasferiti in maniera random ad un altro utente che utilizza l’app. Ci saranno quattro telecamere a riprendere l’evento che durerà qualche ora. Intanto l’iniziativa sta raggiungendo lo scopo a cui puntava: riaccendere il dibattito e suscitare le reazioni del pubblico. Le prime sono quelle provenienti dalla stessa casa produttrice di Spot, Boston Dynamics.


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Di admin