CONDIVIDI:

Il mercato delle schede grafiche sta attraversando uno dei periodi più difficili degli ultimi anni, una situazione piuttosto frustrante per gli utenti che da un lato non riescono ad acquistare nuove schede grafiche, dall’altro si trovano davanti a prezzi a dir poco spropositati che nella maggior parte dei casi sono da ricondurre proprio all’impossibilità dei produttori di coprire l’elevata domanda. Durante l’ultimo CES di Las Vegas, AMD e NVIDIA hanno cercato di fare il punto sulla situazione, confermando il particolare periodo di difficoltà che, almeno secondo i due big di settore, dovrebbe protrarsi almeno qualche mese.

A questo proposito però, le notizie che giungono dalla Cina nelle ultime ore non sono molto confortanti, anzi potrebbero essere un ulteriore segnale che il peggio non è passato. Secondo quanto riportato dai colleghi di videocardz infatti, in Asia sta dilagando il mining di criptovalute con notebook gaming basati su GeForce RTX 30, le più recenti soluzioni dei partner NVIDIA presentate a fine gennaio.

La notizia, trapelata su Weibo, giunge direttamente dalla mining farm BTCer che conferma come il produttore cinese Hasee abbia fornito da solo una cospicua quantità di notebook con GeForce RTX 30 per gli scopi che tutti ormai conosciamo. Il fenomeno legato al mining e alla scarsa reperibilità di schede grafiche non è nuovo e va avanti da anni, tuttavia, in questo periodo di carenza di GPU l’attenzione si è spostata su altre “problematiche”, legate appunto all’elevata domanda o, in altri casi, a eventuali problemi di resa produttiva.


CLICCA QUI PER CONTINUARE A LEGGERE

Di admin