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Rovio ha chiuso Hatch, il suo servizio di streaming di giochi mobile – un concorrente quasi diretto di Google Stadia, Microsoft xCloud o NVIDIA GeForce Now, che però invece di concentrarsi su titoli ad alto profilo per console e PC si dedicava a quelli per smartphone. La chiusura è passata largamente inosservata: il sito è offline già dal 31 dicembre 2020 (c’è un banner che lo notifica, almeno nella versione inglese; in quella italiana no), e sostanzialmente la notizia inizia a circolare solo adesso. Insomma, Rovio non ha spiegato il motivo della chiusura, ma sembra piuttosto evidente che l’idea non abbia preso per niente piede.

HATCH: STORIA BREVISSIMA

Hatch era stato lanciato nel 2018, in un numero limitato di mercati: aveva una libreria di giochi piuttosto ampia e soprattutto prestigiosa, con titolo famosi del calibro di Monument Valley e Pac-Man, e permetteva di aggiungere funzioni come chat vocale e multiplayer a giochi che inizialmente non lo prevedevano. Erano previsti due piani di abbonamento: uno gratuito con catalogo ristretto e annunci pubblicitari, oppure uno Premium con accesso completo al catalogo. A quanto pare già nel 2019 Rovio aveva provato a vendere il servizio, ma non aveva trovato un compratore.

UN SETTORE MOLTO DIFFICILE

Del resto, se si può argomentare che esiste un mercato per servizi come Stadia e xCloud (non tutti possono permettersi console o, peggio ancora, PC, per non parlare del momento di scarsissima reperibilità di tutti i componenti), per mobile la questione è più complicata: non serve certo uno smartphone gaming per godersi la maggior parte dei titoli mobile con una qualità più che soddisfacente. Facebook è una delle poche aziende che ha avuto un minimo di successo con questo modello di business, ma lo deve anche ai suoi 2,8 miliardi di utenti già consolidati – una risorsa di cui Rovio era assolutamente priva.


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Di admin