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Nonostante sia una delle aziende più solide nel panorama tecnologico, negli ultimi anni Intel ha visto i competitor guadagnare sempre più terreno, complici senza dubbio di un mercato che si è focalizzato inesorabilmente sul mondo mobile. L’ultimo biennio probabilmente è stato quello più critico per Intel (in realtà un po’ per tutti), non solo per le dinamiche interne dell’azienda, ma forse anche per alcune scelte che evidentemente non sono state “azzeccate” o comunque ben valutate dai vertici.

A dispetto di tutto, il fatturato del colosso di Santa Clara è stato sempre positivo, con numeri importanti che però hanno dovuto fare i conti con il 2020 e la pandemia, decisiva (e positiva) per alcune aziende, devastante per altre. Il produttore statunitense ha visto scivolarsi di mano la leadership nel mercato semiconduttori a favore di Samsung e TSMC, subendo tra l’altro un’ulteriore sorpasso da parte di NVIDIA per quanto riguarda il valore di capitalizzazione.

I risultati finanziari non proprio brillanti del terzo trimestre – inficiati sicuramente dalla pandemia – hanno probabilmente costituito un campanello d’allarme per gli investitori e in particolare per l’edge fund Third Point LLC, un fondo che in Intel avrebbe una partecipazione di circa 1 miliardo di dollari.


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Di admin