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Google e la sua posizione di monopolio nel mercato delle ricerche torna sotto i riflettori anche in Europa, dopo che anche il Dipartimento di Giustizia statunitense ha formalizzato il mese scorso le sue accuse. 135 aziende che offrono servizi online e 30 associazioni di categoria si sono unite chiedendo all’autorità antitrust europea di intervenire. La materia del contendere non è nuova: si avanza l’ipotesi che Google conceda ai suoi servizi una corsia preferenziale facendoli emergere in maniera più netta tra i risultati delle ricerche.

È un comportamento che penalizza chi offre servizi analoghi e contro il quale c’è stata una nuova alzata di scudi. Tra le 135 aziende – in parte statunitensi e in parte britanniche – spiccano i nomi di Yelp, Expedia, Trivago, Kelkoo, Stepstone e Foundem; insieme alle associazioni di categoria hanno firmato una lettera congiunta indirizzata al Commissario europeo per la concorrenza, Margrethe Vestager, che ha già reso noto che si pronuncerà sulle nuove accuse a tempo debito. Si legge nella lettera:

Anche se siamo in concorrenza tra noi per offrire la migliore esperienza al consumatore, c’è un concorrente comune che non compete in modo equo – Google. Google ha ottenuto vantaggi ingiustificati trattando in modo preferenziale i propri servizi nelle sue pagine dei risultati di ricerca


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Di admin