Quando parliamo di PC gaming, a qualsiasi livello, i fattori che possono determinare in modo importante la qualità dell’esperienza utente sono diversi, anche se non tutti incidono in egual misura. Di primo acchito anche l’utente meno esperto potrebbe concludere che la GPU è uno degli elementi più importanti in un sistema gaming, se non il principale; un’affermazione vera solo in parte se guardiamo all’evoluzione delle stesse GPU ad oggi, nonché a quella dei giochi di ultima generazione, nettamente più esigenti in termini di risorse di sistema rispetto a qualche anno fa.
Nel 2022 siamo giunti a un livello per cui ottimizzare l’esperienza utente in game significa bilanciare tutti gli altri aspetti hardware/software di sistema per supportare al meglio l’elevata potenza di calcolo delle schede grafiche; c’è bisogno di una CPU veloce con un corposo sottosistema cache ma al tempo stesso con buone capacità multi-thread, un SSD reattivo, un monitor ad elevato refresh se guardiamo ai titoli competitivi ad esempio. Ci sono infine da bilanciare le periferiche di input e lo stesso display per cercare di ridurre al minimo le latenze (vedi NVIDIA Reflex ad esempio).
In questo articolo andremo ad approfondire con benchmark dedicati uno degli aspetti sopraccitati, nel dettaglio l’impatto della CPU sulle prestazioni grafiche quando utilizziamo un sistema con 4, 6 o 8 core a varie frequenze di clock.