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Un’altra importante scoperta alimenta le ipotesi su una possibile idoneità alla presenza di vita su Marte in tempi remoti, e ancora una volta a fornire dati interessanti è la strumentazione del rover Curiosity, dal 2012 in attività sul pianeta rosso.

La a NASA ha scoperto che i sali organici sono probabilmente presenti su Marte, con implicazioni per l’abitabilità passata. Ma per adesso abbiamo solamente una prova indiretta, poiché a tutti gli effetti, questi composti non sono stati identificati. A corroborare tale ipotesi è stata l’analisi dei dati del Sample Analysis at Mars (SAM), un laboratorio di chimica portatile presente tra le strumentazioni di Curiosity. Ma identificarli direttamente su Marte è difficile da fare strumenti come il SAM, che sostanzialmente opera riscaldando le rocce marziane al fine di far rilasciare gas, la cui analisi può rivelare la composizione di questi campioni.

Purtroppo al momento non c’è conferma della loro presenza, tuttavia il team di scienziati spera di poter utilizzare un metodo indiretto che prevede l’uso dello strumento a raggi X, CheMin, in grado forse di rilevarne la presenza a patto che la quantità sia cospicua.


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Di admin