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A distanza di qualche giorno dalla retromarcia di Tesla sui pagamenti in Bitcoin, che non saranno più accettati per l’acquisto delle autovetture, gli effetti sulle tasche di Elon Musk cominciano ad essere visibili. E non sono da nulla, tutt’altro: il crollo dei Bitcoin (-15%) che ne è conseguito ha infatti causato al tycoon una perdita pari al 24% del suo patrimonio rispetto al picco raggiunto a gennaio, quando si era brevemente seduto sul trono dei paperoni.

Questo significa, come riportato da Bloomberg, che Musk non è più la seconda persona più ricca del mondo dopo Jeff Bezos (che a febbraio si è ripreso il primo posto), ma occupa ora la terza piazza: è stato infatti scavalcato dal presidente di LVMH (ovvero Louis Vuitton e altri marchi legati al mercato del lusso) Bernard Arnault, che conta una fortuna complessiva pari a 161,2 miliardi di dollari, stando alle ultime stime, contro i 160,6 miliardi di dollari di Musk.

Di certo non può twittare a cuor leggero, considerando che ogni suo cinguettio è capace di spostare flussi di denaro e criptovalute vertiginosi: la settimana scorsa, come detto, ha generato un’ ondata di panico quando ha lasciato intendere che Tesla avrebbe messo in vendita tutti i suoi Bitcoin. L’equivoco ha prodotto un polverone tale da costringerlo poco dopo a chiarire, con un altro tweet, che non c’era niente del genere all’orizzonte.


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Di admin