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Elon Musk ha stupito tutti con i primi risultati del suo sistema Neuralink (la scimmia che gioca a Pong con il pensiero l’avete vista?), ma non è l’unica realtà impegnata nello studio e nello sviluppo di impianti neurali. La possibilità di tradurre i pensieri in qualcosa di palpabile e reale è da sempre al centro delle fantasie dell’uomo, ma se un tempo tale approccio veniva considerato semplice fantascienza, ora la capacità di elaborazione dei moderni computer ha raggiunto una tale raffinatezza da aver dato i primi risultati positivi e reali.

Ma non dobbiamo pensare che l’obiettivo sia una semplice dimostrazione tecnologica fine a sé stessa, poichè riuscire a rendere fruibili simili tecnologie potrebbe davvero migliorare la vita di persone affette da diverse malattie neurologiche di varia natura, come le paralisi. Pensiamo ad esempio al compianto scienziato e premio Nobel, Stephen Hawking, e di come la sua capacità di comunicazione sarebbe stata migliore se tecnologie simili fossero già esistite quand’era ancora in vita.

Per fortuna si stanno facendo importanti progressi in questo campo scientifico e proprio di recente un nuovo esperimento di impianto neurale molto promettente è stato dettagliato in in una ricerca pubblicata sulla rivista Nature (in FONTE).


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Di admin