La robotica ha raggiunto risultati incredibili che solo pochi anni fa erano impensabili: un esempio eclatante è Spot, forse il robot più popolare in rete, realizzato da Boston Dynamics (ora passata sotto il controllo di Hyundai) che abbiamo visto fare di tutto, dalle cose più serie a quelle più frivole. C’è però un limite che sino ad oggi i robot basati sull’intelligenza artificiale non sono ancora riusciti a valicare e che li tiene decisamente lontani dalle capacità dell’essere umano: toccare l’ambiente che li circonda. Sino ad oggi, appunto.
Si chiama AiFoam, o Artificially Innervated Foam, ed è un polimero elastico fatto di un fluoropolimero simile al Teflon mescolato con un tensioattivo sviluppato e creato dalla National University of Singapore che consente (e consentirà in futuro) ai robot di mimare il senso del tatto addirittura anche senza toccare la superficie dell’oggetto.
É una membrana soffice, simile ad una schiuma, che in caso di necessità si auto-ripara rigenerandosi da sola (riscaldando il materiale a 70 °C gli scienziati sono riusciti a riparare il 70% del materiale). Di per sé non rappresenta una vera e propria prima assoluta, visto che di soluzioni simili in passato se ne erano viste (sviluppate anche dalla stessa università), ma si tratta della primissima sperimentazione “completa” che integra simultaneamente tutte le caratteristiche necessarie. E in più è particolarmente sensibile proprio grazie alla sua composizione, specifica che la fa preferire a soluzioni come fogli e-skin e sensori di prossimità.