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Huawei è quasi pronta a lanciare in grande stile HarmonyOS 2.0, il suo sistema operativo open-source alternativo ad Android (che in realtà ne sembra più un semplice fork): l’indiscrezione proviene da una fonte piuttosto rinomata e attendibile sul social network cinese Weibo. Svariati produttori di dispositivi stanno iniziando a interessarsene, non solo nel settore dei gadget smart IoT ma anche in quello dell’automotive, e iniziano a intavolare discussioni anche i produttori di smartphone. Per ora non si fanno nomi, ma è facile ipotizzare connazionali come OPPO, Xiaomi, Meizu, l’ex controllata Honor o Vivo: del resto, già ora per vendere smartphone nel loro Paese devono preparare versioni di Android senza servizi Google.

Per ampliare la disponibilità del sistema, Huawei starebbe già lavorando al supporto di piattaforme hardware di altri chipmaker al di fuori della sua controllata HiSilicon; in particolare le due leader del settore Qualcomm e MediaTek. Per il momento non ci sono tempistiche, ma nei prossimi mesi potremmo veder girare HarmonyOS su smartphone Snapdragon o Dimensity/Helio.

Huawei ha presentato HarmonyOS in risposta alle sanzioni imposte dagli Stati Uniti; in effetti i lavori di sviluppo risalgono a molto prima, ma la situazione americana ha costretto il colosso cinese ad accelerare i tempi. HarmonyOS, HongmengOS in Cina, è stato illustrato come un sistema operativo universale, in grado di adattarsi a qualsiasi tipo di dispositivo, dai gadget IoT con o senza schermo ai computer agli smartphone.


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Di admin