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Colonial Pipeline è stata messa in ginocchio da un attacco ransomware sul finire della settimana scorsa, gli effetti negativi proseguono e la vicenda potrebbe avere una ricaduta sui prezzi del petrolio decretandone l’aumento. Gli hacker hanno preso di mira quella che è la più importante rete di oleodotti statunitense: 8.850 chilometri lungo i quali viaggia quasi la metà delle forniture di carburanti della East Coast. La vicenda è di gravità tale che il Presidente Biden ha dichiarato lo stato di emergenza, un provvedimento necessario per non paralizzare i trasporti di carburante mediante l’adozione di apposite misure – dal trasporto stradale all’estensione dell’orario di lavoro degli autotrasportatori statunitensi.

BLOCCO DELLA RETE DI OLEODOTTI DA VENERDÌ

Tutto è iniziato venerdì scorso. Si legge nella nota ufficiale:

Il 7 maggio, Colonial Pipeline Company ha appreso di essere stata vittima di un cyberattacco. Abbiamo stabilito che questo incidente riguarda un ransomware. Abbiamo messo offline proattivamente alcuni sistemi per contenere la minaccia, questo ha temporaneamente interrotto tutte le operazioni degli oleodotti.


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Di admin