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WhatsApp e privacy: un tema particolarmente dibattuto in questi mesi, dopo che il social ha comunicato il cambio delle proprie politiche in merito, generando un polverone a livello internazionale. In India, addirittura, per riparare al danno di immagine e rassicurare gli utenti, a metà gennaio è partita una massiccia campagna sulle maggiori testate nazionali per precisare che “WhatsApp rispetta e tutela la tua privacy“.

Secondo quanto riportato da The Economic Times, tuttavia, il social sarebbe entrato in frizione col governo indiano, che avrebbe chiesto di poter avere una tracciabilità piena di tutti i messaggi inviati sul social. La comunicazione di questa esigenza risale a febbraio: a quel periodo risale infatti l’approvazione di una legge che nelle intenzioni ufficiali vuole rafforzare la sicurezza dei cittadini su internet, e che prescrive ad ogni piattaforma social che abbia un numero di utenti attivi (in India) eccedente i 5 milioni di poter tenere traccia di tutti i messaggi spediti, consentendo così alle autorità di poter risalire agli utenti.

Dal momento che WhatsApp ha proprio in India il suo mercato più ricco, con più di 400 milioni di utenti, rientra pienamente tra quei soggetti che dovrebbero attivarsi per fornire quanto richiesto dal governo: tuttavia il social ha fatto sapere che sarà impossibile soddisfare i requisiti imposti. E le ragioni sono anche materiali: WhatsApp ha affermato che le proprie norme relative alla privacy sono inviolabili, e ha aggiunto che tecnicamente non è pensabile poter allocare le risorse necessarie per tracciare milioni di messaggi inviati al minuto, così come risulta irrealistica l’ipotesi di immagazzinare questa mole sconfinata di messaggi sui server per un lungo tempo.


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Di admin