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Nell’ultimo anno le politiche adottate da Apple e Google per la gestione di App Store e Play Store si sono infiammate, e con lo scontro frontale tra Cupertino e Epic Games in seguito al ban di Fortnite questa estate sono finite sotto i riflettori dell’attenzione pubblica. Ormai i due colossi del tech stanno collezionando indagini dell’antitrust in tutto il mondo: la settimana scorsa vi abbiamo parlato di quella condotta dal Regno Unito nei confronti di Apple, ma già a giugno si era attivata l’Europa mettendo sotto la lente l’App Store.

Ora, come segnalato dal The Guardian, un disegno di legge dell’Arizona passato al senato dello stato chiede ad Apple e Google di rivedere radicalmente la regolamentazione rigida applicata ai propri store, giudicata scorretta e anticoncorrenziale: secondo la proposta gli sviluppatori non dovrebbero più essere forzati ad utilizzare i sistemi di pagamento interni agli store, ma dovrebbero essere autorizzati ad impiegarne di esterni – esattamente quello che aveva fatto Epic Games con Fortnite, prima di incorrere nel tempestivo ban dell’app da tutto l’universo della mela morsicata.

Attualmente, infatti, Apple e Google trattengono il 30% di ciascuna transazione effettuata dagli utenti all’interno delle app: nel caso di Cupertino, gli introiti annuali ammontano a ben 15 miliardi di dollari. Cifre da capogiro, che fanno capire perché la questione sia così dibattuta, e perché i due giganti della Silicon Valley non cederanno facilmente.


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Di admin