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Si prospetta un 2021 decisamente difficile per Huawei che a causa del ban imposto dall’amministrazione dell’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, nell’ormai lontano maggio del 2019, sta continuando a vedere la sua divisione smartphone contrarsi sempre più.

Secondo indiscrezioni di fonti industriali, la società cinese avrebbe deciso di ridurre ulteriormente la produzione per i prossimi mesi, nell’ordine del 60%, sia a causa delle notevoli difficoltà nell’approvvigionamento di componenti che delle spedizioni a livello globale che nel 2020 hanno toccato quota 70 milioni, più che dimezzate rispetto ai 189 milioni previsti. Durante il quarto trimestre del 2020, secondo i dati della società di ricerche IDC, Huawei ha venduto 32 milioni di smartphone a livello globale, rispetto ai 56 milioni nello stesso trimestre del 2019.

L’inserimento nella cosiddetta “entity list” ha messo in grande difficoltà Huawei, non solo per l’esclusione dalla creazione di reti 5G in molti paesi in tutto il mondo, ma anche per quanto riguarda l’utilizzo della piattaforma operativa Android di Google nella sua forma “completa”, con tutte le applicazioni che vengono maggiormente utilizzate dagli utenti – tra cui YouTube, Gmail, Google Maps ed altre – costringendola ad utilizzare la versione AOSP, open source, arricchendola con un suo store e con varie applicazioni utili a colmare le mancanze: Docs, Petal Search e Petal Maps. Ma evidentemente tutto ciò non è bastato a convincere gli utenti.


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Di admin