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HTC è stato uno dei marchi che hanno segnato la prima epoca degli smartphone, imponendosi come un riferimento assoluto nel settore, salvo poi sprofondare lentamente nell’oblio col passare degli anni. Il marchio ormai ha ridotto sensibilmente non solo l’ampiezza del catalogo smartphone, ma anche l’ambizione dietro i nuovi modelli, come il Desire 21 Pro 5G presentato meno di un mese fa.

Il 2020 è stato un anno molto duro per il marchio, che ha accusato il colpo della pandemia facendo segnare un -44,81% complessivo dei ricavi rispetto a quelli del 2019: fin qui nulla di nuovo, ma c’è da segnalare anche un lume di speranza: a partire da novembre, infatti, HTC ha chiuso tre mesi consecutivi con un incremento dei ricavi su base annua. Gli ultimi dati forniti dalla stessa azienda riguardano gennaio e si attestano a 14,6 milioni di euro, in crescita del 2,99% rispetto al gennaio 2019, e tuttavia in calo verticale rispetto a quelli di dicembre 2020, che avevano superato i 18 milioni di euro.

Nel complesso stiamo parlando di cifre modeste e capaci di restituire le attuali dimensioni del business di HTC, che si è decisamente contratto e ridimensionato, e ormai sembra essersi stabilizzato su queste altezze: anche perché l’investimento nel settore degli smartphone è sempre più prudente e contenuto, e il core business dell’azienda è stato ridotto e ottimizzato su pochi prodotti, tra cui i visori VR che al momento non sono ancora propriamente un oggetto del desiderio, ma rappresentano una nicchia del mercato.


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Di admin