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Lo scorso 9 dicembre, la Starship SN8 di SpaceX ha raggiunto 12,5 km di altezza per poi ritornare a Terra. Il finale è stato come si suol dire “col botto”, il razzo è infatti esploso non appena toccato il suolo, ma nonostante questo apparente fallimento, la missione è stata comunque un successo tanto che lo stesso Elon Musk ha twittato: “Marte, stiamo arrivando!”.

A distanza di qualche settimana, SpaceX è tornata sulla rampa di lancio con Starship SN9, carica di carburante e pronta a volare, e nel corso degli ultimi giorni sono stati anche condotti test statici dei motori Raptor ma alla fine tutto è stato rinviato. Secondo indiscrezioni, ci sarebbero stati dei problemi burocratici alla base di questa decisione.

Il primo volo di prova ad alta quota della Starship, infatti, avrebbe violato i termini della licenza di prova ottenuta da Space da parte della Federal Aviation Administration. Sia l’esplosione in fase di atterraggio che la violazione della licenza avrebbero spinto la FAA ad aprire un’indagine formale spingendo le autorità di regolamentazione a porre un ulteriore controllo sulla “frettolosa” campagna di test sui missili di Elon Musk.


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Di admin