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Il secondo test di volo del Boeing Starliner dovrebbe avvenire il 25 marzo: la NASA e l’azienda americana l’hanno annunciato da poco. È una data che potrebbe subire variazioni, è bene osservare. Inizialmente si era pensato al 29 marzo, ma si è deciso di anticipare di qualche giorno per una serie di ragioni:

  • La disponibilità di un razzo Atlas V della United Launch Alliance.
  • Una disponibilità improvvisa dell’Eastern Range, l’area di lancio e test che include le due piattaforme di Cape Canaveral e del Kennedy Space Center, in Florida.
  • Un ottimo e stabile progresso dello sviluppo hardware e software.
  • Un’opportunità di attracco presso la ISS.

Il nome ufficiale del test è OFT-2 (Orbital Flight Test 2), e vedrà finalmente il ritorno dei cieli dello Starliner dopo il primo test che risale ormai a dicembre 2019. La capsula è la scommessa di Boeing per fare parte del programma Commercial Crew della NASA. Nell’ultimo periodo, Boeing ha compiuto progressi notevoli nello sviluppo della capsula:

  • ha completato una riqualificazione formale del software di volo dello Starliner per la missione in arrivo. Il software è stato revisionato e verificato per intero, ed è previsto che prima del test effettivo ne sarà compiuto uno al simulatore con l’hardware e il software definitivi.
  • ha implementato un nuovo modulo di servizio, cioè quella parte “sotto” al modulo equipaggio che include carburante, pannelli solari, motori a razzo e radiatori.
  • ha completato con successo diversi test di rientro con paracadute del modulo dell’equipaggio.

Il primo test di volo risalente a dicembre 2019, anch’esso autonomo e senza equipaggio umano, fu relativamente un successo: un errore di gestione dei tempi causò un consumo anomalo di carburante che ne pregiudicò l’arrivo fino alla meta prevista, anche in quel caso la ISS. Il modulo fu quindi messo in un orbita stabile più stretta e rientrò a terra. Il touchdown risale al 22 dicembre.


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Di admin