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Il recente caso della ragazzina di 10 anni di Palermo, morta per asfissia presumibilmente a seguito di una sfida social su TikTok finita male, ha già portato ai primi provvedimenti in Italia. Nelle ultime ore il Garante per la protezione dei dati personali ha disposto il blocco immediato dell’uso dei dati degli utenti per i quali non sia stata accertata con sicurezza l’età anagrafica.

L’intervento d’urgenza è stato ufficializzato con una nota da parte dell’Autorità Garante e si protrarrà almeno fino al prossimo 15 febbraio in attesa di ulteriori indagini. Per chi non avesse seguito i fatti di cronaca, ricordiamo che il 21 gennaio una ragazzina è stata trovata nel bagno di casa in stato di asfissia con la cintura dell’accappatoio legata al collo. Dopo la rianimazione il cuore ha ricominciato a battere ma l’asfissia prolungata ne ha causato la morte cerebrale poche ore dopo senza che il personale sanitario potesse fare nulla. Lo smartphone potrebbe aver registrato il video degli ultimi momenti vita che sarebbe poi dovuto finire sul social cinese come prova della partecipazione alla sfida, le indagini sono attualmente in corso.

L’intervento del Garante arriva quindi come forma di tutela in attesa di ulteriori riscontri, tuttavia già a dicembre erano state contestate a TikTok una serie di violazioni legate alla facilità con cui è aggirabile il divieto di iscrizione ai minori di 13 anni. Il provvedimento di blocco è stato quindi portato all’attenzione della società, che in Europa ha sede in Irlanda. Ora si attendono sviluppi per questa triste vicenda, vi aggiorneremo nel caso dovessero emergere ulteriori novità a riguardo.


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Di admin