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Un conto è connettere alla rete il prossimo miliardo di utenti, un altro è connettere l’ultimo miliardo di utenti: è questa la filosofia che sta dietro a Loon, progetto con cui Alphabet porta internet nelle zone più remote del pianeta “dall’alto”, con palloni aerostatici che forniscono il segnale. Il volo è però giunto al termine: i costi del servizio sono troppo elevati, e non sono stati trovati partner per sviluppare la tecnologia e per gestire il servizio nel medio e lungo termine.

C’è tanta amarezza nel comunicato pubblicato dal CEO di Loon Alastair Westgarth su Medium (lo trovate in versione integrale in FONTE), convinto che l’idea fosse quella giusta, capace di offrire una copertura senza precedenti (fino a 11 mila metri quadrati, 200 volte superiore a quella di una classica torre cellulare) combattendo contro il digital divide e fornendo dalla stratosfera l’accesso al web a tutte quelle popolazioni che altrimenti non avrebbero potuto accedervi.

Il mondo necessita di un approccio stratificato per la connettività – basato sulla terra, sulla stratosfera e sullo spazio – perché ciascuno strato è adatto a diverse parti del problema. – Alastair Westgarth, CEO di Loon


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Di admin