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Mercoledì un tribunale di San Pietroburgo ha bannato diversi anime, tra cui Death Note (che, ispirato al popolare manga scritto da Tsugumi Ohba e disegnato da Takeshi Obata, è anche diventato un film su Netflix), Tokyo Ghoul e Inuyashiki, giudicandoli troppo “violenti” per un pubblico adolescente che potrebbe finire per imitarne le scene.

Secondo la corte che ha emesso la sentenza, ogni episodio di questi anime contiene crudeltà, omicidi e violenza, motivo per cui sono stati emessi divieti di distribuzione di questi contenuti su tre specifici siti web. Lo scorso dicembre, a finire sotto accusa erano stati Naruto, Elfen Lied e Interspecies Reviewers, ma anche la canzone “Ya s’el deda” – tradotto letteralmente “Ho mangiato il nonno” – del rapper russo Morgenshtern, proprio a causa del titolo.

Come riporta Kotaku, non è la prima volta che Death Note viene preso di mira in Russia per contenuti considerati violenti: già nel 2013, un gruppo di genitori aveva addirittura chiesto al presidente Vladimir Putin di vietarne la diffusione in seguito al suicidio di una ragazzina quindicenne nella cui stanza erano state ritrovate quattro copie del manga.


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Di admin