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Il percorso è stato piuttosto tortuoso, ma alla fine Google è riuscita a completare la procedura di acquisizione di Fitbit. È passato più di un anno dall’annuncio ufficiale, che risale all’inizio di novembre 2019: c’è stata un po’ di ostilità da parte dell’Unione Europea, che ha richiesto a Google una particolare attenzione nel proteggere la privacy degli utenti Fitbit, e Google ha acconsentito, precisando che non intendeva usare i dati così raccolti per fini pubblicitari, e che in effetti l’aveva già detto fin dall’inizio.

La notizia del completamento dell’acquisizione è stata diffusa su The Keyword, il blog ufficiale di Google, da Rick Osterloh in persona, ex boss di Motorola e responsabile di tutta la divisione hardware del colosso di Mountain View fin dall’inizio. Osterloh dice che la società si impegna non solo a proteggere i dati degli utenti Fitbit (e a livello globale, non solo europeo), ma anche a mantenere aperta la concorrenza nel settore: l’UE era preoccupata che, ora che possiede il proprio brand di indossabili smart, Google “chiudesse le porte” (le API, in realtà) che permettono ad altri produttori di interfacciarsi con gli smartphone e gli altri device basati su Android. Viceversa, gli utenti Fitbit non saranno cost retti a usare uno smartphone Android o Google Fit: saranno liberi di continuare ad associare i propri indossabili ai servizi e ai dispositivi che più preferiscono.

Osterloh ha colto l’occasione per segnalare che attualmente sono 29 milioni gli utenti Fitbit attivi nel mondo; e che l’obiettivo per il futuro è creare nuovi dispositivi e servizi che aiuteranno a migliorare la conoscenza, la salute e la felicità degli utenti.


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Di admin