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La maggior parte delle aziende di smartphone propongono i propri prodotti in molteplici varianti, differenziate per tagli di memoria e dotazione di serie. Lava (marchio indiano) porta questo concetto all’estremo e traccia una strada che potrebbe rappresentare un buon modo per rendere sempre più modellata sull’effettiva esigenza dell’utente la configurazione hardware di uno smartphone. L’idea è semplice: offrire la possibilità di scegliere un buon numero di specifiche in fase di acquisto, e di modificarne alcune anche a posteriori.

A scanso di equivoci MyZ non è uno smartphone modulare, come Project Ara di Google (qui in video), quindi i componenti non sono progettati per essere smontati e sostituiti dall’utente, deve essere invece considerato come un dispositivo altamente configurabile: in tutto ci sono 5 parametri tra cui scegliere per un totale di 66 combinazioni.

L’acquirente può selezionare la composizione dei moduli fotocamera anteriore (8 o 16GB) e posteriore (13+2 o 13+5+2MP), il quantitativo di memoria RAM (2/3/4/6GB) e di archiviazione (32/64/128GB) e il colore (rosso/blu). Quante volte capita di trovarsi di fronte ad uno smartphone con una terza fotocamera posteriore che di fatto resta inutilizzata ma che contribuisce a far crescere il prezzo? Una modalità di vendita come quella di Lava potrebbe risultare utile per ridurre gli sprechi e contenere l’esborso.


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Di admin