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Alla luce dei numerosi problemi in fase di lancio di Cyberpunk 2077, specialmente su console, iniziano a concretizzarsi le ipotesi di class action contro CD Projekt, la società che ha sviluppato e pubblicato il gioco. Il 24 dicembre è stata ufficialmente presentata la prima: proviene da uno studio legale di Los Angeles (The Rosen Law Firm). Poche ore fa ha fatto seguito una seconda, portata avanti da uno studio di New York (The Schall Law Firm).

In entrambi i casi le class action sono mosse dagli investitori, che sono stati colpiti “nel portafogli” in modo sostanziale dal crollo delle azioni di CDP in borsa in seguito al lancio del gioco. Le querele dicono che sostanzialmente CDP ha nascosto intenzionalmente il vero stato del titolo, che era “virtualmente ingiocabile” sulle console Xbox e PlayStation più attempate a causa di “un numero esagerato” di bug e altri problemi. Come vi abbiamo raccontato, Sony e Microsoft hanno applicato delle politiche straordinarie di rimborsi, e il gioco non è nemmeno più disponibile all’acquisto sul PlayStation Store.

CD Projekt RED, lo studio interno di CD Projekt che si è occupato materialmente dello sviluppo del gioco, ha già pubblicato diverse patch che hanno risolto i problemi più gravi su console (ma non solo) e migliorato in modo sensibile le prestazioni; e ha promesso che nel corso dei prossimi mesi arriveranno altre due patch (una a gennaio e una a febbraio) che miglioreranno drasticamente la situazione. Nel frattempo la società ha detto che sono oltre 13 milioni le copie vendute, il che si può definire un grande successo; e ha detto che si difenderà “vigorosamente” in tribunale.


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Di admin