A una settimana di distanza dal malfunzionamento dei servizi Google che ha colto tutti in contropiede (seguito da Instagram, Spotify e pure Telegram), ecco finalmente arrivare la risposta al quesito che tutti coloro che sono stati interessati dal problema si sono posti, ovvero “cos’è successo?“.
Dopo aver accennato a un generico problema di autenticazione già nella serata del 14 dicembre, l’azienda di Mountain View l’ha spiegato oggi in un lungo post pubblicato sul blog di Google Cloud, che trovate per esteso nel link in Fonte.
A quanto pare il disservizio, che secondo i dati di Google è durato 47 minuti, ha riguardato i servizi Google che richiedevano un accesso OAuth, sigla che sta per Open Authorization: è un framework che permette a due applicazioni di comunicare tra loro grazie a un token di accesso, senza dover rivelare la password usata dall’utente.