É passato più di un anno e mezzo da quando l’amministrazione Trump ha imposto a Huawei il divieto di acquistare tecnologia statunitense, se non previa autorizzazione, nonché di vendere e installare le proprie infrastrutture nel Paese americano. Un “ban” che si è inasprito e ampliato ulteriormente nei mesi successivi e che ha fatto finire, di fatto, la società cinese in una condizione decisamente difficile sia per quanto riguarda la vendita di smartphone – privati sia dei servizi di Google sia dei processori – e delle infrastrutture di rete.
In un periodo in cui molti Paesi stanno sviluppando le loro reti di quinta generazione, su cui viaggeranno dati e servizi che necessitano di estrema protezione e sicurezza, la scelta del partner tecnologico risulta di fondamentale importanza e Huawei, che ha realizzato quasi la metà della rete europea 4G che farà da base a quella 5G, ha ovviamente perso quello che una volta era il suo ruolo da protagonista in questo settore.
Gli operatori di telefonia mobile europei, infatti, sotto la pressione dagli Stati Uniti, starebbero iniziando a prendere in seria considerazione Samsung Electronics come sostituto di Huawei per la realizzazione delle loro infrastrutture di rete anche se i primi colloqui, secondo quanto riportato dalla Reuters, sarebbero ancora in fase embrionale.