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L’Università di Tel Aviv ha confermato che la giusta luce ultravioletta uccide anche i coronavirus: basta un’esposizione di meno di trenta secondi per eliminare il 99,9% delle particelle. È già noto da tempo che i raggi UV eliminano virus e altri microorganismi, ma questa è la prima volta che il fenomeno è stato dimostrato espressamente sui coronavirus.

Non è ancora il momento di stappare lo champagne, perché la ricerca deve passare attraverso il solito processo di verifiche e peer review indispensabile a garantire l’attendibilità del metodo scientifico, ma se sarà confermata potrebbe indicare un sistema relativamente semplice ed economico per infliggere un severo colpo al coronavirus SARS-CoV-2, responsabile della malattia chiamata COVID-19 (i test sono stati condotti sul coronavirus HCoV-43, uno dei sette coronavirus noti in grado di infettare gli esseri umani, ma gli scienziati ritengono che l’efficacia non dovrebbe variare tra una specie e l’altra). Basterebbe installare i giusti LED UV negli impianti di ventilazione e condizionamento dell’aria per avere un sistema di disinfezione dall’efficacia pressoché perfetta; questo sarebbe cruciale soprattutto per gli spazi pubblici chiusi, sia edifici sia veicoli (cinema e palestre/treni e aerei, per dirla con parole semplici).

Prima di precipitarsi a comprare strisce o apparecchi disinfettanti UV-LED, che si stanno diffondendo rapidamente nell’ultimo periodo (LG li ha addirittura integrati nei suoi auricolari TWS), è bene precisare che esistono innumerevoli tipi di luce UV e che bisogna sapere esattamente cosa acquistare per avere un prodotto effettivamente funzionante. Nel dettaglio, le specifiche chiave sono queste: LED UV-C con lunghezza d’onda a 285 nm. La loro efficacia è appena marginalmente inferiore a quella degli UV-C a 265 nm, dicono i ricercatori. Questo dettaglio è importante perché i 285 nm sono molto più diffusi e molto più economici dei 265 nm.


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Di admin