Il 6 dicembre 2020, la Japan Aerospace Exploration Agency (JAXA) ha recuperato il corpo della capsula, gli scudi termici e il paracadute della capsula di rientro Hayabusa2 nella Woomera Prohibited Area (WPA).
Così scrive l’agenzia spaziale giapponese in un comunicato stampa, in cui si annuncia l’avvenuta conclusione – con successo – della missione che ha permesso alla capsula Hayabusa2 di fare ritorno sulla Terra con preziosissimi frammenti dell’asteroide Ryugu. Le operazioni di recupero non sono ancora terminate, visto che sarà necessario estrarre del gas fuori dalla capsula fuoriuscito dal campione dell’asteroide trasportato. Proprio questo gas potrà dare risposte sulle condizioni dell’Universo 4,6 miliardi di anni fa.
Per consentire alla minuscola capsula di atterrare correttamente – 40cm di diametro! – sono state compiute diverse manovre correttive fino a quando non è stata trovata la traiettoria ottimale per il rientro. Nel frattempo, la sonda da cui la piccola capsula si è staccata si è riallontanata dalla Terra per proseguire il suo viaggio spaziale: il tempo è prezioso, e c’è da studiare un nuovo asteroide per il momento freddamente denominato 1998KY26 – chissà, presto potrebbe essere identificato in modo diverso. Il tragitto è lungo, lunghissimo: per raggiungerlo saranno necessari 10 anni.