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“Un anello per domarli, un anello per trovarli, un anello per ghermirli e poi ricaricarli”: parafrasando di J.R.R. Tolkien, si potrebbe descrivere così il brevetto che Samsung ha depositato all’inizio dell’anno presso l’ente coreano KIPRIS. Il documento infatti illustra un dispositivo – un anello, per la precisione – in grado di tradurre in energia elettrica quella cinetica determinata dagli spostamenti della mano, ma non solo: sfrutterebbe in questo senso anche il calore del corpo di chi lo indossa.

Qual è lo scopo? Semplice: immagazzinare nella piccola batteria energia da veicolare a uno smartphone o un altro dispositivo impugnato dall’utente tramite ricarica wireless. Indossando un anello su un dito della mano con cui abitualmente teniamo il nostro telefono, infatti, naturalmente finiremo per poggiarlo sulla backcover del dispositivo.

Samsung nel brevetto precisa che la tecnologia non è applicabile solo ad un anello – benché sia questa la forma con cui ha scelto di presentarla -, ma anche ad altri accessori indossabili, come potrebbero essere un paio di guanti.


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Di admin