A poche ore dalla presentazione dei nuovi MacBook Air, Pro e Mac Mini basati su SoC Apple M1 a 5nm, il mercato dei PC (e non solo) ha incassato il colpo e molti sono gli interrogativi che gli addetti ai lavori si pongono su quale sarà l’impatto della scelta di Apple sulle altre aziende. La prima a beneficiare di questa transizione dalle CPU x86 a quelle ARM sarà ovviamente la casa di Cupertino che, stando all’ultimo report di TrendForce, nel 2021 vedrà crescere sensibilmente le spedizioni di MacBook fino a 17,1 milioni di unità.
Secondo le stime attuali, Apple dovrebbe chiudere questo 2020 con un totale di 15,5 milioni MacBook venduti, un numero importante e sicuramente aiutato dagli effetti della pandemia, ma comunque in crescita su base annua del 23,1%. Il debutto dei MacBook con Apple Silicon non farà altro che incrementare ulteriormente le vendite, il tutto almeno nell’ordine del 10%.
Sebbene i prezzi dei nuovi MacBook con M1 non si discostino molto dalle precedenti versioni con CPU Intel – ancora avanti in quanto a prestazioni assolute – lo sviluppo di un SoC proprietario con il rapporto prestazioni/consumi come quello di Apple M1, permette di incrementare notevolmente l’autonomia della batteria, sposandosi inoltre alla perfezione con Big Sur (QUI tutti i dettagli), l’ultima versione di Mac OS disegnata appositamente per sfruttare le potenzialità di Apple Silicon.