Google Pixel 4a è sul mercato da diverse settimane anche in Italia – la versione 4G, a scanso di equivoci – lo abbiamo recensito ad agosto, ma non è mai troppo tardi per sottoporlo al test di resistenza, soprattutto se ad effettuarlo sono le manone dell’infaticabile JerryRigEverything. Google Pixel 4a è uno smartphone di fascia media, ma ciò non significa necessariamente che la solidità costruttiva venga messa in secondo piano, e il test vuole dimostrarlo.
Si parte dal vetro Gorilla Glass 3 che inizia a mostrare i primi graffi a partire dalla livello 6 della scala di Mohs. Niente di più, niente di meno rispetto alla resistenza di modelli anche di fascia più alta. Google ha naturalmente dovuto scendere a qualche compromesso per quanto riguarda i materiali preferendo una scocca in plastica rispetto ad altre soluzioni più pregiate (ma non per forza più resistenti). La lama della taglierina lascia tracce profonde quando incontra la cornice laterale (anch’essa in plastica), e tra un solco e l’altro fa emergere la soluzione adottata per integrare le antenne senza interrompere la continuità del design: si trovano sul bordo, inserite direttamente nella plastica. La parte posteriore ospita un lettore di impronte che continua a funzionare anche dopo aver subito danni piuttosto pesanti.
Lo schermo OLED da 5,8″ riporta i primi danni dopo 20 secondi di esposizione alla fiamma – anche in questo caso nessuna sorpresa rispetto a soluzioni analoghe – per poi riprendersi quasi completamente. E per chiudere il quadro si arriva alla resistenza alla pressione: Google Pixel 4a si piega ma non si spezza, sia facendo leva sul vetro, sia sulla parte posteriore. Nel complesso, e considerato la fascia di prezzo del prodotto (in Italia è venduto a 389 euro), il piccolo Pixel si può dire abbia superato adeguatamente la difficile prova.
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