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Netflix dopo aver scelto Microsoft come partner per i suoi abbonamenti basati sulla pubblicità sta proseguendo in Sud America con la sperimentazione degli account opzionali a pagamento. La strategia per far fronte al calo degli abbonamenti e individuare nuovi clienti è chiara: da una parte ridurre i prezzi grazie appunto alla programmazione di pubblicità prima (e forse dopo) della riproduzione dei contenuti; dall’altra arginare il fenomeno della condivisione extra-familiare delle utenze.

La scorsa settimana Microsoft infatti ha confermato ufficialmente di essere stata nominata da Netflix partner tecnologico e di vendita “per contribuire a potenziare la loro prima offerta di abbonamento supportata dalla pubblicità“. In pratica tutti gli annunci saranno disponibili esclusivamente tramite la piattaforma Microsoft e contemporaneamente verrà assicurata la protezione delle informazioni degli utenti.

Per quanto riguarda il cosiddetto paid sharing, ieri Netflix è ritornata sul tema della condivisione degli account. Com’è risaputo le norme contrattuali prevederebbero la possibilità di distribuire le utenze all’interno solo all’interno del proprio nucleo familiare, ma la prescrizione è poco rispettata. In Italia, secondo una recente indagine di time2play, l’84% dei 4,6 milioni di abbonati Netflix condivide gli accessi mediamente con 2,7 amici e/o parenti.


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Di admin