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No, non si tratta di una di quelle funzionalità che monitorano il nostro stato di salute fisica, come quelle tipiche di smartwatch e smartband: ancora non esiste un telefono che misura il tasso alcolemico dell’utente (ma se invece parliamo di acqua, c’è invece un modo per ricaricare i dispositivi elettronici usando quella bollente). L’idea brevettata da Gree, un piccolo brand cinese, non vuole prevenire l’ubriacatura, ma semmai i danni che una brutta sbronza può causare quando si maneggia lo smartphone, in particolare quelli al tessuto sociale. Esatto, stiamo parlando ad esempio di quel messaggio alla ex di turno che alle tre di notte ci sembra irrinunciabile, ma che di lì a poche ore ci farà venire voglia di tumularci nelle profondità del mantello terrestre e raschiare via il nostro nome dall’orizzonte fenomenico.

La soluzione studiata da Gree non si basa su nessuna tecnologia in particolare, ma ricorda una di quelle modalità “Zen”, “Relax”, “Concentrazione” e così via che permettono di selezionare e limitare il funzionamento di certe app. In questo caso, si aggiunge un passaggio in più: per ripristinare il normale funzionamento dello smartphone, infatti, l’utente dovrà passare un test di sobrietà, compiendo delle azioni (non meglio specificate) particolarmente ardue da portare a termine se non si è lucidi.

Oltre alle limitazioni scelte dall’utente (come ad esempio l’inibizione delle app di messagistica), questa “Modalità Sbronza” prevede anche un’interfaccia semplificata, con icone più grandi e funzioni basilari facilmente raggiungibili, in modo da facilitare l’utilizzo del dispositivo anche quando si vedono due schermi ma senza avere tra le mani un pieghevole o un LG V60 ThinQ 5G con Dual Screen.


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Di admin