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Possiamo dire con certezza che Project Treble sta portando i suoi frutti: l’idea di Google di rendere più modulare Android per garantire aggiornamenti più tempestivi sta pagando, eccome. Lo sappiamo, è inutile confrontare la diffusione dell’ultima release di iOS con quella di Google: i due sistemi operativi nascono da due visioni opposte, centralizzata la prima, estremamente diversificata la seconda. Situazione – quella di Android – che ha portato l’OS ad una frammentazione esasperata che più volte ha messo in difficoltà produttori e la stessa Google nel rilascio degli update.

Le cose, si diceva, stanno cambiando. Già ce lo si aspettava con Android Pie – cosa poi puntualmente avvenuta – e la situazione è migliorata ulteriormente con Android 10, che ha registrato una diffusione più rapida rispetto al suo predecessore (a sua volta più veloce di Oreo). E con Android 11 il quadro è ancor più roseo. Basta infatti osservare il grafico:

I dati sulla diffusione di Android 11 sono stati condivisi dalla stessa Google in occasione dell’annuncio della partnership tra Mountain View e Qualcomm che consentirà agli smartphone Android dotati di processore Snapdragon di ricevere 3 major update e 4 anni di patch di sicurezza.


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Di admin