CONDIVIDI:

Non appena è stato annunciato il divieto di utilizzo dei motori a combustione dal 2035, si sono levate voci secondo cui questo distruggerà le possibilità dei carburanti sintetici. Ancora una volta, si tratta di una discussione sciocca. Ecco le tre argomentazioni più importanti che vi aiuteranno a dimostrare rapidamente l’inconsistenza di questo discorso, se mai dovesse emergere nella vostra cerchia di conoscenti.

Prima di tutto, il motore a combustione interna, quello a scoppio per intendersi, è un concetto piuttosto assurdo. Per spingere il veicolo, questi motori creano un centinaio di combustioni al secondo. Prendendo spunto dal principio del tutto obsoleto del motore a vapore, il movimento lineare dei pistoni viene poi trasferito a un albero, che converte il movimento in una ruota che gira. E non abbiamo nemmeno iniziato a parlare della costruzione infinitamente complessa di questi motori, con tutte le apparecchiature ausiliarie che richiedono. Un motore elettrico, invece, semplicemente gira e funziona per sempre.

Secondo, la produzione di carburanti sintetici è inefficiente. Se si considera il “well-to-wheel”, cioè l’efficienza calcolata dalla fonte fino alla ruota, le prestazioni sono addirittura peggiori di quelle dei carburanti convenzionali: hanno un’efficienza misera di appena il 15%. Il resto si perde sotto forma di calore, nel trasporto, nella raffinazione e nella produzione di petrolio grezzo. La produzione di carburanti sintetici richiede un enorme dispendio di energia. Si stima che per ogni litro di combustibile sintetico siano necessari oltre 20 kWh di elettricità. Ipotizzando un consumo di 5 litri per 100 chilometri, si avrà un consumo di elettricità pari a 100 KWh. Ma se si caricano 100 kWh direttamente in un’auto elettrica, l’autonomia sarà di 500 chilometri.


Un Computer dentro uno Smartphone? Motorola Moto G100 è in offerta oggi su a 349 euro.

CLICCA QUI PER CONTINUARE A LEGGERE

Di admin