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Un’altra azienda finanziaria che opera nel settore delle criptovalute ha dichiarato bancarotta: si tratta di Celsius Network, che navigava in cattive acque già da un po’ – l’annuncio effettivamente arriva a poco più di un mese esatto dal blocco dei prelievi. È solo uno degli ultimi casi dell’effetto domino innescato dal crollo della stablecoin TerraUSD e la sua crypto associata Luna.

Secondo gli ultimi documenti ufficiali, Celsius gestisce risorse per una cifra compresa tra 1 e 10 miliardi di dollari, ma ha un debito sostanzialmente analogo. La società punta a continuare a operare con la cassa che le è rimasta, pari a circa 167 milioni di dollari, mentre con la procedura di bancarotta cerca di ristrutturarsi e rimettersi in gioco. La società aveva ricevuto una valutazione di 3,25 miliardi di dollari l’anno scorso, e prima del crollo delle crypto i suoi asset finanziari avevano un valore complessivo di 24 miliardi di dollari. Al momento del blocco dei prelievi era già sceso a 12 miliardi, e appare evidente che sia continuato a scendere.

Celsius ha almeno 1,7 milioni di clienti, stando alle ultime statistiche ufficiali. Il suo token ufficiale, CEL, valeva nella fase di picco 7 dollari; ora vale 63 centesimi, stando a coinmarketcap. Celsius vende sostanzialmente prestiti di criptovalute, e il suo business model ha sollevato più di un dubbio nel corso del tempo, soprattutto per via degli altissimi tassi di rendita garantiti a chi deposita (depositava) le proprie risorse finanziarie sulla piattaforma. Alcuni analisti si sono addirittura spinti a usare apertamente il termine “schema Ponzi”.


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Di admin