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Robinhood ha una storia breve ma intensa: l’app di brokeraggio online è diventata estremamente popolare dopo le vicissitudini di GameStop e del conseguente stop alle contrattazioni, decisione poi costatale 70 milioni di dollari di multa. Ha avuto una crescita rapidissima, tant’è che a luglio scorso la società è stata quotata in borsa con una valutazione di 32 miliardi di dollari. Il crollo, però, è stato altrettanto rapido: Robinhood viene ora valutata appena 7 miliardi di dollari, e diverse volte nel corso dell’ultimo mese – fatta eccezione per il cash – si era toccata quota 0 dollari.

La crisi del broker è da ricondursi alle condizioni in cui versa il mercato delle criptovalute, con tutte le principali monete digitali che hanno perso – e stanno tuttora perdendo – gran parte del loro valore (-36,4% per il Bitcoin nell’ultimo anno, giusto per fare un esempio). Il trading, di conseguenza, si è di fatto fermato. E, come puntualizza Reuters, “con l’aumento dei prezzi del gas, del cibo e degli affitti, alcuni scopriranno che i soldi che usavano per investire sulla piattaforma ora sono necessari altrove“.

VENDITA E DIVERSIFICAZIONE?

Ecco dunque da non scartare l’ipotesi di un’acquisizione di Robinhood da parte di un soggetto terzo, potenzialmente attratto dal suo (ridotto) valore e dal parco clienti della piattaforma: si parla di circa 22,8 milioni di conti attivi, una risorsa che andrebbe fatta fruttare prima che sia troppo tardi. FTX è una società che si occupa di criptovalute e non solo, e secondo Bloomberg starebbe preparando un’offerta da consegnare al management. E non sarebbe sola: segnali di interesse provengono anche da Goldman Sachs e JPMorgan. Dopo che sono emerse queste voci su una possibile acquisizione, le azioni di Robinhood sono aumentate del 14%.


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Di admin