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Il rapporto tra Apple e le web app negli anni è stato poco costante. Per anni Steve Jobs ha detto di preferirle alle app vere e proprie, e Apple spinse parecchio in questa direzione preferendo lo standard HTML5 al Flash di Adobe. La linea è stata mantenuta con più di qualche saliscendi fino ad iOS 13, ma qualcosa di importante nel rapporto si era già incrinata al punto che il fondatore di Telegram nei giorni scorsi ha criticato l’approccio di Cupertino alle app da browser.

Secondo Durov, Apple preferisce spingere le app ospitate sullo store ufficiale piuttosto che quelle accessibili da Safari. Le autorità competenti, nello specifico il CMA citato dallo stesso numero uno di Telegram, stanno indagando sulle restrizioni imposte da Apple sui suoi sistemi operativi. Qualsiasi web app per iOS deve avere WebKit come motore di rendering, può utilizzare solo quello, per cui, senza concorrenza, qualcuno pensa che Apple abbia poche ragioni per spingere sullo sviluppo di WebKit.

Google Chrome ad esempio utilizza ovunque come motore di rendering Blink, tranne che su iOS dove è costretto a WebKit. Ma la sensazione al termine dell’ultima conferenza per sviluppatori è che Apple avesse preso sul serio le pressioni degli sviluppatori sulle web app, con l’annuncio alla WWDC delle notifiche push per Safari su mobile. Non arriveranno insieme ad iOS 16, piuttosto si lavorerà in vista del 2023.


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Di admin