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Il Giappone sembra aver trovato una soluzione promettente per generare energia da fonti rinnovabili: delle gigantesche turbine sottomarine che sfruttano le correnti delle profondità marine. Lo sviluppo di questo generatore è in corso da un bel po’ di tempo, e da tre anni e mezzo è in test “sul campo” – immerso di una porzione di mare sicura e facile da controllare. Negli scorsi giorni, questa fase di test si è conclusa, e il generatore è pronto per la prossima, delicatissima fase – il piazzamento nella posizione “vera”.

Il sistema di turbine pesa la bellezza di 330 tonnellate, ma è relativamente piccolo: alla massima potenza “Kairyu” può produrre un massimo di 100 kWh appena – ma si tratta solo di un prototipo. Strutturalmente assomiglia a un aeroplano: c’è una fusoliera centrale a cui sono connesse le due capsule che ospitano le due turbine, le cui pale sono lunghe oltre un metro. L’una ruota in senso antiorario, l’altra in senso orario, in modo tale da cancellare i reciproci momenti angolari che potrebbero causare la rotazione dell’intero macchinario.

Il Giappone non ha molto potenziale per la generazione di energia elettrica pulita con le tecniche tradizionali: ha poco sole e poca superficie per l’eolico, quantomeno rispetto a Europa e USA; eppure, è la quinta potenza al mondo per consumo di elettricità. Finora il Paese si è affidato molto al nucleare, ma Fukushima ha ricordato a tutti quanto pericoloso possa rivelarsi. Fortunatamente, sott’acqua è stata individuata una fonte alternativa dal potenziale estremamente allettante.


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Di admin